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Edizione 2018
HO SOGNATO CHE MI STAVO MUOVENDO
Il libro di AgitaLab
I temi che stanno mettendo in discussione i fondamentali dell’automobile sono arrivati nel orso del 2018 sul mercato italiano, modificando gli equilibri commerciali e industriali. Parliamo dei propulsori e del luogo dove si vendono le macchine. Entrambi questi fenomeni sono stati oggetto delle analisi del nostro osservatorio Agitalab, che abbiamo voluto alcuni anni fa proprio per dare agli stakeholder di questa industria un contributo di approfondimento, che li aiutasse a formarsi una rappresentazione oggettiva dei cambiamenti in atto.
Sui propulsori, nonostante la varietà di opzioni che l’industria sta proponendo al mercato, il fatto concreto e rilevante è stato l’inizio della discesa dei motori diesel. Una contrazione innescata dai provvedimenti restrittivi di alcune importanti amministrazioni locali, che hanno costretto i cittadini a disfarsi delle proprie auto a gasolio, suggerendo di non acquistarne di nuove. Come spesso accade quando il regolatore interviene nel mercato, molti equilibri sono saltati. A cominciare da quella fetta di business che vende l’uso dell’auto, confidando su un valore residuo più o meno prevedibile. Meno, molto meno, nel caso di specie: senza girarci attorno, i noleggiatori sono stati colpiti dalla forte quanto imprevedibile flessione della domanda di macchine diesel. Purtroppo, non solo da quello. All’opposto, avevano investito sui nuovi propulsori ibridi, che invece hanno vissuto un percorso contrario. Più di un cliente che li aveva scelti ha fatto retromarcia dopo mesi, a causa di costi di gestione superiori alle attese, causando un oggettivo problema immediato e facendo apparire eccessivi gli apparati organizzativi ad essa dedicati. Non ultimo perché nel corso dei mesi si è affacciata una domanda: le strutture che stanno dedicando alla mobilità green di domani non saranno quelle di oggi convertite e adattate, bensì macchine progettate per essere a propulsione elettrica.
Di tutto questo il nostro laboratorio si è occupato, come evidenziano le pagine seguenti. Non solo. Ascoltando gli automobilisti, attraverso il consueto sondaggio affidato a Ipsos, abbiamo fatto emergere il deficit di informazione e la centralità del concessionario. Nell’epoca di internet e del commercio online, i cittadini hanno affermato che vedono nel salone fisico un luogo irrinunciabile dove incontrare gli esperti e ricevere le giuste e necessarie informazioni. Pure dopo l’acquisto, il concessionario resta un perno essenziale della mobilità, per quanto nuova e connessa possa diventare. Non si tratta di una constatazione rassicurante, visto che quella centralità sarà disponibile, per i concessionari, solo a patto di cambiare profondamente la propria mission, adattandosi a una relazione col cliente fondata più sui servizi di mobilità che non sulla vendita.
A rileggere a distanza i lavori prodotti dall’osservatorio Agitalab, si comprende qualcosa che nella trattazione dei fenomeni può suggerire. Si parla di diesel, sì. Si parla di motori ibridi, pure. Si parla di auto acquistate o acquistabili online, certo. Però il colore di fondo è sempre lo stesso e non è né diesel, né elettrico, né ibrido. Il colore di fondo è il gap di conoscenza tra il sapere diffuso e la realtà fattuale. È quel non sapere, fortunatamente spesso accompagnato dalla consapevolezza di non sapere e dunque dal desiderio di avere informazioni vere, per decidere un acquisto che sia giusto, non solo rispondente a una moda.
Un contributo di conoscenza di primo livello. È un orgoglio averlo pensato e regalato alla comunità dell’industria automobilistica.