Sondaggio IPSOS: l’automobilista prossimo venturo

27 febbraio 2017

Si è svolto nel corso del mese di gennaio il primo sondaggio di AgitaLab, condotto da Fleet&Mobility con IPSOS, finalizzato a sondare le percezioni e gli orientamenti degli automobilisti sulle tematiche del servizio e della mobilità. Il sondaggio integra il percorso intrapreso nel 2016 da AgitaLab con la effettuazione di 3 mini Delphi che hanno coinvolto circa 30 operatori esperti di auto e mobilità fornendo importanti indicazioni previsionali su quali saranno le direttrici di evoluzione del comparto e gli esiti della Mobility Marathon, che invece ha coinvolto 80 studenti dell’ateneo di Tor Vergata.

Il sondaggio è stato condotto da IPSOS alla fine di gennaio 2017: 805 le interviste condotte su un campione rappresentativo della popolazione che aveva acquistato un’auto nei tre anni precedenti. In ragione di questa selezione, quasi metà dei rispondenti erano di età compresa tra 35 e 54 anni, mentre un terzo era maggiore di 54 anni e solo il 16% aveva tra 18 e 34 anni.

Il sondaggio ha evidenziato come alle relazioni personali non tutti sono disposti a rinunciare, anche se le nuove tecnologie tendono a filtrare i rapporti. Il valore di poter spiegare e farsi comprendere rimane non trascurabile.

Anche nel processo d’acquisto dell’auto, nonostante tutti i benefici portati dal web (dalla configurazione della macchina ideale all’acquisizione di informazioni tecniche importanti), non sembra si voglia tanto fare a meno dei consigli personali di qualche esperto, né al rapporto con la concessionaria. La concessionaria rimane ancora il canale preferito per l’acquisto dell’auto per il 64% degli intervistati.

Per il post-vendita, i due fattori determinanti sono il tempo e l’efficacia dell’intervento (che evita di far perdere poi altro tempo). Ci si rivolge al rivenditore (di più) o al riparatore terzo (di meno), ma sempre con grande soddisfazione, grazie soprattutto al rapporto personale e al dialogo diretto con l’operatore.

Auto e smartphone tendono a integrarsi, è un fatto ormai per (quasi) tutti, e non per frequentare i social media, ma prima di tutto per migliorare l’uso dell’auto. La nota positiva è che i servizi di assistenza hanno soddisfatto il 95% degli utilizzatori del servizio offerto dal rivenditore e il 92% di quanti invece si sono rivolti ad operatori terzi.

Viabilità, traffico, parcheggi: sono queste le esigenze a cui l’auto connessa deve rispondere, anche se le aspettative maggiori sono per la sicurezza e per la diagnosi remota del veicolo, oltre che contro i furti.

Una parte minoritaria si aspetta l’avvento dell’auto a guida autonoma, ma le attenzioni sono puntate di più sull’auto a guida assistita. Saranno queste a contribuire in modo significativo ad aumentare la sicurezza, mentre invece incideranno poco su traffico e parcheggi.

Tuttavia la combinazione di informazioni in tempo reale (grazie alla connettività) e guida assistita darà un impulso al miglioramento della mobilità. Anche se non si potrà comunque prescindere da un potenziamento dei servizi di trasporto pubblico.

Il car sharing sembra aver fatto breccia e funzionare. Non sono pochi quelli che dichiarano di utilizzarlo – anche considerando che al momento è disponibile solo in alcune grandi città. Ma soprattutto, è passato il messaggio che un buon sistema di car sharing può far decidere di rinunciare al possesso in esclusiva di un’auto propria, che sia di proprietà o in noleggio, in quanto si potrà fare affidamento sull’auto condivisa, insieme ad altri mezzi di mobilità. Il car sharing è stato utilizzato da un automobilista su 10 mentre al 71% degli intervistati l’argomento ancora non interessa.